Il giorno dopo il
ragazzo andò a caccia con il suo arco nuovo. E così fece ogni
giorno portando oche, anatre e uccelli marini di tutti i generi.
Crescendo, il viso
del ragazzo prese un intenso colore dorato, più brillante del
suo piccolo arco. E quando lui stava seduto sulla spiaggia, il
mare era sempre calmo e strane luci chiare giocavano sulle
acque. Un giorno si scatenò una tempesta e il mare era così
agitato che il pescatore non poté uscire con la sua barca.
Dopo pochi giorni
lui, sua moglie e il ragazzo non avevano più pesce per nutrirsi.
Allora il ragazzo disse: «Padre, lasciami uscire con te in barca
e io sconfiggerò lo Spirito della Tempesta.». L'uomo non voleva
andare in barca con quel mare così agitato, ma il ragazzo
insisté tanto che alla fine acconsentì. Insieme si diressero
verso il mare in tempesta. Non avevano fatto molto cammino
quando incontrarono lo Spirito della Tempesta, che arrivava da
sud-est, dove vivono i grandi venti. Sballottando la barchetta
da una parte e dall'altra, lo Spirito della Tempesta soffiava e
soffiava come un mostro selvaggio. Ma malgrado ciò, non riusciva
a rovesciare la barchetta. Il ragazzo la guidò attraverso le
onde e subito il mare si calmò intorno a loro. Allora lo Spirito
della Tempesta chiamò in aiuto il suo amico Bruma del Mare -
sapeva che se Bruma de Mare fosse arrivato il ragazzo e suo
padre si sarebbero persi. Quando l'uomo vide Bruma del Mare
stendersi sull'acqua, si spaventò a morte. Aveva più paura di
Bruma del Mare che di qualunque altro spirito. II ragazzo disse:
«Non temere. Non ti farà niente finché ci sono io.».
Quando Bruma del
Mare vide il ragazzo sorridente seduto al comando della barca,
svanì rapidamente come era venuto.
Lo Spirito della
Tempesta non poteva fare altro, perciò irato si allontanò in
tutta fretta, e sul mare regnò di nuovo la calma. Mentre
tornavano a casa il ragazzo insegnò a suo padre una canzone
magica per incantare i pesci. A quel canto i pesci saltavano da
soli dentro le reti e a sera la barca era colma fino all'orlo.
«Dimmi il segreto
del tuo potere», chiese il padre.
«Ancora non te lo
posso svelare», replicò il ragazzo.
E il giorno dopo
andò di nuovo a caccia con il suo arco e le sue frecce e tornò
con parecchi uccelli. Una volta arrivato a casa, li scuoiò e
mise le pelli a seccare all'aria. Poi si coprì con la pelle di
un piviere e volò via sopra il mare. Sotto di lui il mare
assunse una tinta grigia come le sue ali.
Dopo aver volato
tutt'intorno all'isola, tornò giù. Si tolse la pelle di piviere,
si coprì con le piume della ghiandaia blu e di nuovo si librò in
volo. Il mare sotto di lui divenne immediatamente blu come le
sue ali. Volò di nuovo tutto intorno all'isola e poi ritornò
sulla spiaggia. Questa volta indossò le piume del pettirosso che
sul petto sfumavano da un colore rosso a un giallo dorato.
Quando volò sul mare, le onde sotto di lui riflettevano il
colore del fuoco. Bagliori chiari illuminavano il cielo che a
occidente risplendeva di un colore rosso dorato.
Quando tornò sulla
spiaggia, il ragazzo disse a sua madre: «Io sono il Figlio del
Sole. Ora bisogna che vada. Lascerò l'isola per sempre, ma
apparirò alla tua vista laggiù nel cielo, verso occidente, al
tramonto.
Quando vedrai verso
sera che il cielo e il mare assumono il colore dorato del mio
viso, allora saprai che il giorno dopo farà bel tempo e che non
ci sarà né vento né temporale. E anche se devo lasciarti, ti
darò dei poteri straordinari. Indossa questa veste magica e se
tu avessi bisogno di me, me lo farai sapere inviandomi dei
piccoli segnali bianchi in modo che io possa vederli dalla mia
casa laggiù a occidente.».
Il ragazzo donò alla
madre la veste magica e volò via a occidente lasciando il
pescatore e sua moglie pieni di tristezza.
Ora, quando la donna
siede sulla sabbia e allenta la sua veste magica, il vento
comincia a soffiare e il mare si ingrossa. E più lei la allenta,
più infuria l'uragano.
Ma in autunno,
quando la bruma arriva dal mare e il cielo serotino è opaco,
allora si ricorda della promessa del ragazzo. Prende in mano le
lievi piume bianche che gli uccelli hanno sul petto e le lancia
nel vento. Trasformate in fiocchi di neve, volano verso
occidente per dire al ragazzo che il mondo è grigio e solitario
e che desidera vedere di nuovo il suo volto dorato.
Allora, appena il
sole risplende, anche il ragazzo appare e il cielo si infiamma e
il mare scintilla di una luce dorata. E la gente della Terra sa
che non vi sarà vento il giorno dopo e che il tempo sarà bello.
Come promise il Figlio del Sole, tanto tanto tempo fa.