OPERAMONDOlibri LATORRE EDITORE
Da quel verde, mestamente pertinace tra le
foglie
Gialle e rosse de l'acacia, senza vento una
si toglie:
E con fremito leggero
Par che passi un'anima.
Velo argenteo par la nebbia su 'l ruscello
che gorgoglia,
Tra la nebbia nel ruscello cade a perdersi la
foglia.
Che sospira il cimitero,
Da' cipressi, fievole?
Improvviso rompe il sole sopra l'umido
mattino,
Navigando tra le bianche nubi l'aere
azzurrino:
Si rallegra il bosco austero
Già nel verno prèsago.
A me, prima che l'inverno stringa pur l'anima
mia
Il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia!
Il tuo canto, o padre Omero,
Pria che l'ombra avvolgami!