OPERAMONDO
Dans vos viviers, dans vos étangs,
UN MONDO DI LIBRI UN LIBRO DEL MONDO
LATORRE.EDITORE
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SANDRO BUORO
LA GROTTA DI CALCARE
ALBERESE
affacciata sul mare dei tirrenoi
che vedi alle mie spalle mentre scrivo
sull'onda del vento, seduto sul tronco sbiancato dal viaggio
strappato alle rive dell'isola fumosa
già nel neolitico era la casa
di uomini raccoglitori di molluschi
e donne in cerca di bacche ed erbe
preparavano unguenti contro il sole forte
e sapori di contorno alla dieta monotona
i luoghi trattengono le storie, lo sai,
quelle antiche ma anche le mie
di figlio piccolo sulle spalle del padre colono di maremme
e della madre che dietro seguiva la scia
col fagotto di povero cibo per la domenica al mare
dopo mesi di zappa e sudore contro terre seccate
fendevano l'onda sbattente
ai piedi della caverna per andare di là da Collelungo
dove vasto arenile s'apriva come spiaggia promessa
e ombre d'ombrelli pini
il piccolo figlio tratteneva la mano forte del padre
e si voltava a guardare la madre
per non perdere il cordone d' affetti
curioso del camino naturale aperto sulla volta
di grotta misteriosa quando il fumo segnava la baia.
Era Anchise che portò a spalle il figlio
perché io non ebbi sorte fortunata come Enea
mai ho potuto sorreggere
il padre nella sua vecchiaia: destino, fatiche
e malasanità me lo strapparono ancor giovane
la madre mia non fu più fortunata
trattenne la vita fino a un compleanno che ci vide
insieme, io, l'amata nipotina e la madre compagna
che poi fuggì via perché mi vide cambiato.
Capisco ora
molti più sentimenti e sfumature d'un tempo
è privilegio e condanna dell'età
quando i desideri si affinano e diventano necessità
insoddisfatte
rimane eterna la domanda
cosa rimane di noi.
Vorrei
un' ora sola ancora
restare con Giuseppe e Giovanna sposi di guerra
parlare delle nostre speranze e sogni
lasciarci con lacrime, certo
ma insieme l'abbraccio inestricabile dell'unità che fummo
e forse saremo.
Vorrei
un' ora sola ancora
restare con Marta mia figlia
parlare dei suoi desideri e sogni
scacciare per sempre paure e rimorsi della famiglia spezzata
lasciandoci col sorriso un po' triste
ma con l'abbraccio inestricabile eterno
della unità che fummo, siamo e sempre forse saremo
tutti, quanti vorremo.
Voce Nazzareno Luigi Todarello
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